La mia avventura all’Orto-Giardino di Aguzzano

Abbiamo un blog:
che splendida occasione per raccontare le nostre (dis)avventure “ortolane”.

La mia è stata un’esperienza più che fantastica: non solo divertimento allo stato puro, ma molto molto di più.
Totalmente presa dalle cure alle piante, ho vissuto ore ed ore di mente sgombra da qualsiasi problema: rilassamento totale! E poi, la conoscenza di tante belle persone, ognuna con le proprie caratteristiche e peculiarità: penso, ad esempio, alla squisita gentilezza e disponibilità di Andrea-Giuseppe (B19), di Giuseppe (E43), di Giulia (B20), di Angelo (E44), di Antonio (A02), alla timidezza di Lorenzo (B15), alla simpatia di Giorgio (C27) e Giorgio (E41). Penso a persone la cui sola presenza “riempie” l’atmosfera dell’Orto! Come considerare altrimenti Giancarlo e Pasquale? I loro bonari battibecchi e la loro esuberanza, segno di una grande e collaudata amicizia, ci rallegrano e ci rapiscono. E il professore Paolo (A09)? Sempre pronto ad una battuta pertinente e divertente, per non parare delle sue ricercate e originali scelte “ortolane”.
E infine ci sono loro, le piante! Gioia e dolore, croce e delizia di tutti noi.;:!!!
Quanti errori, secondo quanto scritto nei manuali, ho commesso! Ho piantato di tutto e di più in ogni angolo dell’orto, stile foresta amazzonica, senza pensare alla ristrettezza di spazio in cui relegavo le piante. Questo perché, in fondo in fondo, mi piace l’idea di un orto ricco, selvaggio e apparentemente caotico. Ma poi mi chiedo: sono stati veri errori? Le piante, in realtà, sono state generosissime: ho raccolto insalate, fagiolini, zucchine, fino a non poterne più. E ora melanzane e peperoni promettono di essere altrettanto generosi.
Infine il piacere di toccare ed annusare le erbe aromatiche e di ammirare i fiori, che su di me hanno un potere magico, soprattutto quelli piccoli e spontanei, mi compensano di tutta la fatica fatta fin qui. Certo, ci sono stati momenti critici con grande panico e apprensione. Tutti disperati per l’attacco della peronospora ai pomodori. E allora il grande dilemma: chiamare in soccorso la chimica o tentare la strada dei rimedi naturali? Chiaramente la seconda, se no che gusto c’è?! E allora giù a fare gli apprendisti stregoni! Decotti di equiseto, macerati di ortica, frullati di aglio e cipolla, e via di questo passo. Certi pomeriggi l’orto emanava olezzi tutt’altro che gradevoli, ma alla fine la battaglia è stata vinta! (Forse perché è ritornato il bel tempo?).
Naturalmente l’avventura continua …
Fernanda

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